Beh insomma, dopo 3 anni che vivo qui, penso di poter dire qualcosa. Toronto è una città brutta (calcolate che io vengo da Roma, però, non da Latina o Pescara, in confronto alle quali Toronto è uno splendore) nella quale la qualità della vita è davvero molto alta. Se è vero che ogni città ha un’età che è data non dagli anni dalla sua fondazione, bensì dall’età che la maggioranza della sua popolazione attiva ha, direi che Toronto ha proprio 30 anni. L’età di mezzo, degli uomini giovani, l’età famosa di Tondelli e di Bachmann. Una caratteristica di questa città è il sorriso della gente che cammina per strada. Sembrano tutti soddisfatti di ciò che hanno combinato fino a quel tratto della propria vita, e se sono venuti a vivere qui – come nel 54% dei casi di tutti gli abitanti di Toronto, record mondiale – è perché volevano migliorare il proprio tenore di vita, e ci sono riusciti. Toronto è una città nella quale vivono, considerata la GTA, circa 6 milioni di persone. Eppure, il traffico si concentra lungo alcune arterie principali ed è, per lo più, sempre scorrevole. Mi è capitato spessissimo di pedalare in bicicletta in orari di punto lungo strade larghe e deserte, parallele di strade più larghe e piene di traffico. Il canadese è così: se deve andare da A a B, prende la strada dritta principale, mai quella parallela. Mai, eh? Nemmeno le autoambulanze o i vigili del fuoco. Pare sia un obbligo della loro religione, non so. Fatto che sta nelle parallele non c’è anima vivia. Ve lo immaginate a Roma?
A Toronto si compra un monolocale di 38 mq in centro per il costo di un box in periferia a Roma. 88 mila euro e passa la paura. Certo, va anche detto che i salari sono circa 4 volte quelli italiani, per cui qui si comprano casa col mutuo decennale tutti, a partire dai 22-23 anni. I palazzi hanno lo scivolo per l’immondizia indifferenziata, ma siccome poi ci sono tante e tali di quelle immondizie riciclabili, finisce che quando usi lo scivolo chiami gli amici per celebrare.
Toronto è tutta in piano e ha dei grandi parchi in alcune zone, e dei piccoli punti verdi un po’ ovunque. Ma in generale, alberi e piante sovrastano ogni quartiere della città, a ombreggiare ogni marciapiede e a rendere certi scorci da levare il fiato. A Toronto è quotidiano vedere scoiattoli neri o marroni che cercano ghiande, orsetti lavatori, procioni, e cani. Credo ci vivano almeno 3 milioni di cani in questa città. E in tre anni, ho visto uno stronzo per terra una volta sola. Perché i padroni dei cani qui girano armati di sacchetti e raccolgono ogni signolo pezzo di cacca che il loro Fuffi lascia. Mai visto qualcuno evitare di raccogliere la propria merda. Mai. Eppure ci sono 800.000 italo-canadesi.
Toronto è una città nella quale vivono in armonia una roba tipo 256 etnie. Per cui quando osservi una mezzora di struscio su Yonge Street, la strada più lunga del mondo (arriva al polo Nord, scusate) è come osservare il ponte di Star Trek: impossibile vedere due passanti dello stesso gruppo etnico uno di fila all’altro. A Toronto le prime tre lingue sono: inglese, italiano, mandarino. Poi il francese, quindi il cantonese.
Toronto ha un sistema di trasporti urbani un po’ costoso, ma molto efficiente. Non tanto per la sua estensione della metro, di poco superiore a quella di Roma (quindi poco!) quanto per il servizio di bus a orario, di bus per handicappati eccetera.
Toronto è la città al mondo più amichevole per chi gira in carrozzina. E per i pedoni: se un automobilista vede che sei fermo sul marciapiede vicino a un passaggio pedonale, non ci sono santi: si ferma e attende che tu decida di passare. Sempre.
Toronto è sul parallelo di Firenze, per cui in inverno ha le stesse ore di luce di Roma. Fondamentale per superare in allegria gli inverni.
A Toronto comincia a nevicare verso metà novembre e finisce verso metà marzo. Ma nel resto dell’anno ci sono altre tre stagioni vere, con un fantasmagorico e coloratissimo autunno, una frizzante primavera e un’estate calda e asciutta.
A Toronto c’è un isola davanti, dove la gente va a fare il bagno e tiene le barche a vela. La città si affaccia su un lago che è più grande del Mar Adriatico.
A Toronto non c’è quasi criminalità, anche se qui tutti si preoccupano di cominciare ad avere 80 morti all’anno tra incidenti stradali e crimine. Significa che se sei donna e vuoi girare in minigonna alle 3 del mattino, non ci sono grandi possibilità che qualcuno ti importuni. A Roma credo che muoiano 250 persone solo di incidenti stradali, poi c’è il crimine. E basta che tu sia donna e che respiri per essere scocciata anche di mattino.
A Toronto si sta da dio. Non sarà il paradiso, ma ci si avvicina assai. E ha un aeroporto che quando poi vedi Fiumicino, ti inginocchi e piangi: capisci quanto Roma sia la capitale di una nazione del Terzo mondo avanzato.
No comments:
Post a Comment